Lo Spread è sempre sotto osservazione ma non è l’indice più importante

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Lo Spread torna a salire e tutti sono in allarme ma che cosa comporta, realmente, questo per l’economia italiana? Fino a qualche anno fa lo Spread, sebbene esistesse, era un termine sconosciuto alla maggioranza degli italiani. E’ salito alla ribalta prima dell’avvento del Governo Monti, quando aveva raggiunto livelli incredibili, superando anche i 600 punti. Da allora, pare che lo Spread sia diventato l’origine di tutti i nostri guai ma, sebbene abbia un effetto deleterio sull’economia nazionale, ci sono altri indicatori economici che dovrebbero destare maggiore preoccupazione.

Lo Spread è il differenziale di interessi tra i Titoli di Stato decennali tedeschi e i nostri. Se aumenta, significa che il debito italiano avrà un costo maggiore in campo internazionale, innescando una spirale negativa. Il problema principale, però, è proprio il debito italiano; se, al limite, il nostro debito fosse pari a zero, potremmo bellamente infischiarcene dello Spread, sarebbe ininfluente.

L’azione seria da mettere in campo sarebbe una riduzione del debito italiano, mentre anche il precedente Governo Renzi, con le sue manovre economiche non ha fatto altro che alzarlo oltre ogni limite, cosa che ci contesta oggi anche l’UE.